La fregatura, per gli italiani, è che s'accorgeranno della inconsistenza delle promesse del Matteorenzie solo dopo aver votato, il 25 maggio, lui o il partito che l'ha messo lì. La prima
menzogna: «Oggi stringiamo la cinghia a politici e amministrazione e restituiamo a chi sta sotto i 26 mila euro». Non è vero, rimangono fuori proprio quelli che hanno i redditi più bassi, precari e pensionati, e sono tanti. Quanto a stringere la cinghia ai politici non si offenda se siamo un po' scettici.
Per
me l'aver messo lì il bamboccione è un segno molto evidente di
disperazione da parte di un partito che sente il grosso rischio di vaporizzare il consenso
intorno a se.
Di qui la ricerca dell”affabulatore” (leggi “chiacchierone”).
Ho
seguito attentamente le sue campagne elettorali dalle primarie al
congresso del partito e man mano che si delineavano le sue proposte
sono arrivato purtroppo a mettermi le mani tra i capelli, vista
l'inconsistenza e perfino la pericolosità delle enunciazioni.
Gli
aspetti discutibili del suo
progetto, che poi in
realtà non è il suo, sono tanti, qui ne
cogliamo giusto qualche fiorellino dal mazzo. Prima
di tutto
il grande rinnovatore non può assolutamente deragliare
dal binario che costringeva Berlusconi-Monti-Letta a seguire la linea
dell'Europa/rigore
e
patto di bilancio; tutte le promesse, i giochi di prestigio, le
coperture fumose,
gli annunci, devono rimanere all'interno dell'esigua quantità di
piccioli dello stato italiano, quindi
dare
di quà=togliere
di là,
dove togliere?....vedremo, sempre dopo le elezioni naturalmente.
Dell'altisonante
Jobs
Act
che
sembrava
lì quasi pronto ormai se ne parla tra mesi e non a caso; quello è
un fulcro molto importante e, discuterlo ora, scoprirebbe parecchie cose non piacevoli per i lavoratori. Comunque per
la ripresa economica il
Jobs act
non serve a un ciuppolo, ci vuole altro. Hai voglia a togliere tasse
alle imprese, a consentire loro licenziamenti e
assunzioni temporanee
senza giustificare nulla, a dare loro tutte le facilità possibili,
se non esiste una domanda aggregata, interna o meglio globale, che
riprenda a consumare, a comperare beni e servizi, tutto
il grande potenziale produttivo ce lo sbattiamo dove sapete, ci sono
esempi e
rimedi
storici, ma lo sanno benissimo i gubernantes,
evidentemente l'impoverimento non è accidentale.
In tutto questo i partiti di questo paese, devono
stare bonini e mettere sul palco qualche simpaticone che sappia
raccontarle grosse, ed eccolo lì.
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