lunedì 18 febbraio 2013

Chi?...B...M...B...Grillo?...


Ho rinunciato finora a partecipare sul blog alla gazzarra elettorale, perché mi rendevo conto che le stupidaggini urlate l'un contro l'altro, le promesse senza basi reali e tutte le amenità sparate senza risparmio, non avrebbero aiutato nessuno a scegliere davvero.

Devo dire che ci sono state differenze notevoli nei toni e argomenti tra gli "urlatori" e i "ragionatori", credo (spero..spero..) che le differenze siano comprensibili. 

Siamo tutti delusi disgustati e incazzati per quello che questa politica sta dimostrando, quindi la cosa più facile per ottenere consensi è urlare contro "li bbanditi", e tutti a casa contenti per lo sfogo. E' umano per carità, però di solito la rabbia e l'urlo bloccano altri strumenti del cervello dei quali abbiamo un gran bisogno destitempi. Del resto non me lo invento io ora, che è una tecnica consolidata da studi e pratiche ventennali di capipopolo di varia estrazione, quella di lanciare una massa contro "il nemico", non meglio definito, e il popolo entusiasta sbatte milioni di nasi contro certi muri della storia, che fa ancora male perdio. 

Poi c'è un altro meccanismo un pochino più sottile che ci fotte purtroppo, soprattutto in tempi di inabbissamento del livello culturale diffuso come oggi.  La denuncia l'urlo e gli insulti ci scaldano e coinvolgono, i ragionamenti, i distinguo, la ricerca anche occhiuta delle magagne e dei rimedi ci mettono a disagio. E il perché è brutto da dire ma bisogna dirlo. C'è un non detto in tanti, che ho percepito: "se lo lascio argomentare mi frega". Ci sarebbe un mare di cose da dire su questo, ma quello che salta all'occhio per primo è la confessione di sentirsi dei cretini. 

Quindi una bella fetta, qualcuno dice maggioritaria ma spero nooo, del mitico popolo Italiano si ritrova e si identifica molto più facilmente nei proclami belli facili facili fantasiosi e impossibili che: je rompemo tutto, mannamo tutti a casa, so' tutti uguali, nun pagamo er debbito, uscimo dall'Europa, nun pagamo più le tasse, famo falli' le banche et.coetera, che quando l'hai urlati tutti già ti senti meglio anche se non hai capito nè risolto una mazza
.
Un po' più difficilino quando qualcuno comincia a portarti davanti la storia, e le storie, i perché, i come, i dati certi etc.etc.. 
Intanto un sano istinto e anche un minimo d'intelligenza, suggerirebbero di diffidare molto di più di chi fa grandi promesse che di chi cerca di ragionare sullo stato delle cose.
Ma devo nominare qualcuno, perché avevo deciso di non fare nomi, ma ora uno lo dico, per gli altri vedete voi. 

Ho sempre detto di Beppe Grillo e del movimento 5 stelle che l'unica cosa da fare era metterlo alla prova, possibilmente con qualche cautela, perché maneggiare la cosa pubblica è difficile e pericoloso; c'è il rischio di mandare in vacca intere popolazioni, economie e amministrazioni, gli apprendisti in politica, anche con grandi idee, vanno affiancati da qualche esperienza, diocisalvi. Per me c'è sempre stato un alternarsi di attrazione e repulsione di fronte alle denunce, magari sacrosante, i dati e i fatti, magari molto approsimativi, le proposte,  a volte campate in aria, le contraddizioni, parecchie. Boh.., per me, una sana cautela non è male, a volte le spara troppo grosse, e poi ho l'impressione che il "movimento" non sia così omogeneo, e quindi anche in caso di un bel risultato elettorale, sul terreno reale si può spezzare in gruppetti.   Mòlapianto. 

1 commento:

Giorgio ha detto...

Beppe Grillo e grillini hanno scelto il parlamento , giustamente, ed è li dentro che adesso devono lavorare, giustamente, secondo le prassi e le regole della democrazia parlamentare