sabato 3 maggio 2014

I PRODIGI DI #MATTEORENZI


La fregatura, per gli italiani, è che s'accorgeranno della inconsistenza delle promesse del Matteorenzie solo dopo aver votato, il 25 maggio, lui o il partito che l'ha messo lì. La prima

menzogna: «Oggi stringiamo la cinghia a politici e amministrazione e restituiamo a chi sta sotto i 26 mila euro». Non è vero, rimangono fuori proprio quelli che hanno i redditi più bassi, precari e pensionati, e sono tanti. Quanto a stringere la cinghia ai politici non si offenda se siamo un po' scettici. 
      Per me l'aver messo lì il bamboccione è un segno molto evidente di disperazione da parte di un partito che sente il grosso rischio di vaporizzare il consenso intorno a se. Di qui la ricerca dell”affabulatore” (leggi “chiacchierone”). Ho seguito attentamente le sue campagne elettorali dalle primarie al congresso del partito e man mano che si delineavano le sue proposte sono arrivato purtroppo a mettermi le mani tra i capelli, vista l'inconsistenza e perfino la pericolosità delle enunciazioni. 
     Gli aspetti discutibili del suo progetto, che poi in realtà non è il suo, sono tanti, qui ne cogliamo giusto qualche fiorellino dal mazzo. Prima di tutto il grande rinnovatore non può assolutamente deragliare dal binario che costringeva Berlusconi-Monti-Letta a seguire la linea dell'Europa/rigore e patto di bilancio; tutte le promesse, i giochi di prestigio, le coperture fumose, gli annunci, devono rimanere all'interno dell'esigua quantità di piccioli dello stato italiano, quindi dare di quà=togliere di là, dove togliere?....vedremo, sempre dopo le elezioni naturalmente. 
      Dell'altisonante Jobs Act che sembrava lì quasi pronto ormai se ne parla tra mesi e non a caso; quello è un fulcro molto importante e, discuterlo ora, scoprirebbe parecchie cose non piacevoli per i lavoratori. Comunque per la ripresa economica il Jobs act non serve a un ciuppolo, ci vuole altro. Hai voglia a togliere tasse alle imprese, a consentire loro licenziamenti e assunzioni temporanee senza giustificare nulla, a dare loro tutte le facilità possibili, se non esiste una domanda aggregata, interna o meglio globale, che riprenda a consumare, a comperare beni e servizi, tutto il grande potenziale produttivo ce lo sbattiamo dove sapete, ci sono esempi e rimedi storici, ma lo sanno benissimo i gubernantes, evidentemente l'impoverimento non è accidentale. In tutto questo i partiti di questo paese, devono stare bonini e mettere sul palco qualche simpaticone che sappia raccontarle grosse, ed eccolo lì.

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